Sono elencate in un libretto di 100 e più pagine, approvate dal Golf Club di St. Andrews, stampate e distribuite in tutti i continenti, tradotte in tutte le lingue,che iniziano con la sezione “ETICHETTA” la quale comprende cortesia, precedenza, cura del campo. Ed è proprio qui che volevo arrivare. Percorrendo i fairways di un campo da golf puoi stabilire a priori a qual genere, specie, razza o tribù appartengono chi ne fruisce. E ti accorgi che ci sono tanti, troppi giocatori, soci e non, dominanti da suprema indifferenza riguardo regole e comportamenti. Tant’è che, spesso, la loro incantevole bellezza – quella dei fairways, naturalmente – che è una delle caratteristiche preminenti dei nostri campi, viene deturpata da zolle smosse e non ricollocate, bunker oltraggiati da tracce, orme e buche non livellate quasi non ci fossero i rastrelli, e scarti abbandonati sul manto erboso quasi non ci fossero i cestini portarifiuti.
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